STUCCATURA
Una volta messa a luce la superficie lapidea dallintonaco, successivamente sono stati rimossi i depositi superficiali coerenti che si presentavano piuttosto compatti, tramite compresse di sali inorganici e di carbonato di ammonio, testando previa provinatura la soluzione più idonea e i migliori tempi di applicazione.
Terminata questa operazione si è ricorsi alla operazione di stuccatura basate sulla sigillatura con malta compatibile delle zone fessurate, fratturate o mancanti (fino ad una profondità massima di 3 cm). In questa fase è stato necessario equilibrare le stuccature, assimilando al colore della pietra tutte le parte reintegrate.
La stuccatura è stata effettuata con malta composta da calce idrata e inerti stesa con spatole a doppia foglia e successivamente tamponate mediante spugnature per rimuoverne leccesso. |
sotto alcune immagini delle superficie messa in luce |
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FINITURA
Quindi, dopo le operazioni di stuccatura ci si è limitati alla protezione superficiale della pietra tramite impacchi di sostanze protettive (alchil alcossi silani), al fine di rallentare il progredire del degradodovuti a ripetuti cicli di cristallizzazione di sali che tendono a disgregare la pietra fino a farle perdere la funzione, non solo decorativa ma anche statica. Il restauro ha permesso la riscoperta della superficie lapidea che era andati perduti o meglio occultati da precedenti restauri, e soprattutto il recupero del valore del Portale che era, e è stato recuperato dosando tuttavia le |
sotto alcune immagini del Portale a lavoro ultimato |
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